Molte persone di Mariano passando davanti al vecchio Asilo Infantile pensano: ecco in degrado un edificio costato fatica e sacrifici ai nostri padri e alle nostre madri, che erano tanto orgogliosi di questa realizzazione.
Generazioni di marianesi hanno trascorso là la loro infanzia; tante ragazze hanno passato qui la loro giovinezza nei giochi domenicali, ritiri, catechesi, conferenze settimanali.
Non sarebbe un’idea recuperare questo luogo caro alla memoria, per ricavarne al pianterreno un “museo dei nonni“?
Nelle nostre soffitte e cantine dormono e ammuffiscono oggetti remoti che ripuliti e sistemati abilmente (nel nostro paese non mancano gli esperti), farebbero rivivere ambienti sempre presenti nei nostri ricordi. Un album di vita per continuare a narrare le nostre radici alle generazioni future.
Fra i benefattori di questo Asilo vi fu gente che ebbe sinceramente a cuore la nostra comunità, e queste persone sono ricordate in una lapide murata in un locale interno.
Le lapidi sono due e una recita:
“Ad opera del Clero e col concorso dei buoni
sorse questo Asilo Infantile
che la Divina Provvidenza ne donò”
Mariano MCMXXII (1922)
Sulla seconda lapide si legge:
“Al buon Dio ricordate bambini
i vostri più generosi benefattori.”
- M.R. Don Angelo Fenaroli – parroco
- M.R. Don Francesco Invernizzi – curato
- M.R. Don Daniele Martinelli – Marianese parroco di Cividate –
- On.le Comm. Callisto Giavazzi – uomo politico di Verdello
- On.le Ing. Evaristo Stefini – personalità di Bergamo
- Sig. Alborghetti Conte Giordano – proprietario di Cimaripa
- Sig. Andrea Cologni – proprietario terriero abitante nell’ex convento in Piazza Vittorio Emanuele II
- Sig. Pietro Gimondi – Marianese emigrato e deceduto in Svizzera
- Sig. Rodolfo Gimondi – fratello di Pietro
- Spett. Cooperativa Agricola ex proprietà Marenzi – conti Marenzi che a Mariano avevano delle proprietà
- Spett. Società Ferriere Dalmine – Dalmine S.p.A.
La roba che non è costata fatica si butta facilmente, dicono i vecchi. Quante cose hanno avuto valore nello sviluppo e nella storia della nostra comunità e ora vengono abbandonate all’incuria e allo sfacelo.
Autrice: Franca Frigerio Martinelli