«Bene, servo buono e fedele… prendi parte alla gioia del tuo padrone»
Lunedì 20 novembre ha concluso, presso la Casa di riposo “San Giuseppe” di Dalmine, il suo pellegrinaggio terreno Don Giacomo, sacerdote diocesano di Imola.
A distanza di poche settimane per la seconda volta in questo anno la nostra comunità accoglie nel proprio cimitero le spoglie mortali di un figlio da lei generato e accompagnato nella cammino della fede e nella preparazione all’ordinazione sacerdotale.
Nel luogo dove sono sepolti i nostri cari riposano diversi sacerdoti, religiosi, religiose e monache di clausura, marianesi.
Non dimentichiamoci di pregare per loro e di chiedere, con loro, che altri giovani di Mariano rispondano con generosità alla vocazione sacerdotale, religiosa e monastica.
Don Alessandro Maffioletti (morto il 3 agosto) e Don Giacomo pregheranno il Signore Gesù, pastore dei pastori, anche per questo.
Noi ricambiano la loro preghiera con il nostro suffragio e la memoria grata per ciò che essi hanno fatto negli anni del loro ministero sacerdotale.
Siamo sicuri che le parole del titolo di questo semplice ricordo sono il saluto accogliente di Dio a questi nostri fratelli per il servizio da loro reso al Vangelo.
Queste parole sono state proclamate dalla liturgia il giorno prima della morte di Don Giacomo nella parabola dei talenti (Mt 25,14-30).
Sono le parole che il padrone rivolge al primo e al secondo servo di quella parabola; sono espressione di lode perché essi hanno fatto fruttare ciò che il padrone aveva affidato loro.
Credo che Don Giacomo sia stato come questi due servi. Ha ricevuto da Dio il dono della vita cristiana e della vocazione sacerdotale; non ha tenuto per sé questi doni ma li ha fatti fruttare nei diversi luoghi del suo ministero, in particolare nella diocesi di Imola e in Brasile.
La sua vita è stata una testimonianza umile e gioiosa del Vangelo e per questo è stata credibile; essa è stata riflesso di Cristo, buon pastore.
La sua vita è stimolo per tutti noi che lo abbiamo avuto la grazia di conoscerlo e di accompagnarlo all’incontro con il Padre.
Ad aprirgli la porta della patria del cielo ci sono i Santi, noti e sconosciuti al mondo; ci sono i poveri che egli ha amato e servito. Alla loro e alla nostra preghiera lo affidiamo.
Salutandolo gli chiediamo di vegliare sui sacerdoti e sulla comunità di Mariano, sulla Chiesa e sul mondo intero.
Don Marco Perletti