Il ricordo del fratello
Ciao Sandro, ci hai lasciato in questo modo così improvviso e tragico, di te ora rimangono solo ricordi.
Dai giochi che facevamo da piccoli, ai primi tempi in oratorio a Mariano, che già allora ripensandoci, nel tuo modo di fare deciso ed appassionato si poteva intuire quale sarebbe stata la tua vocazione.
Poi gli anni di scuola, e il ricordo di quel giorno quando, appena conseguito il diploma magistrale, ci hai detto “vado in seminario”.
Da parte mia incredulità e un po’ di risentimento, allora non sapevo bene cosa significava, ma tu avevi idee ben chiare.
I ricordi dei cinque anni dove venivamo a trovarti nella tua stanzetta in Seminario e durante le vacanze estive, delle settimane trascorse insieme in montagna sulle Dolomiti.
La tua prima Messa e il tuo primo oratorio a Tagliuno, poi a Torre Boldone; il tuo primo incarico da parroco a Sovere, poi a Brusaporto.
In qualsiasi posto andassi si vedeva il tuo impegno e voglia di fare per migliorare, ricostruire, risvegliare la gente.
Avevi sempre qualcosa da farmi fare, mi telefonavi “quando puoi venire ho preparato la lista delle cose da fare”.
Poi a Ranica anche qui stesso impegno anche se ultimamente ti vedevo più stanco, preoccupato, e alcune volte amareggiato. Infine quella notte che ci ha separati da te in quel modo tragico e definitivo; non sentirò più la tua voce, né le tue telefonate, né la tua compagnia, ma solo dei bellissimi ricordi che ci aiuteranno a non dimenticarti mai.
Franco