Scrivo questo articolo a poche ore dalla conclusione della Messa esequiale di Don Alessandro Maffioletti, celebrata nella chiesa parrocchiale di Ranica.
Nella mia mente torna più volte un breve passaggio dell’omelia del nostro vescovo Francesco, passaggio che prende spunto da una riflessione raccolta da Don Sandro da una persona che ha incontrato nel suo ministero: «Meglio consumarsi che arrugginire».
Questa considerazione può essere la sintesi della sua vita sacerdotale.
Il 21 giugno 1975 ha ricevuto l’ordinazione presbiterale per le mani di Mons. Clemente Gaddi, vescovo di Bergamo dal 1963 al 1977. Si è consumato offrendo la sua vita per e con Cristo nelle parrocchie di Tagliuno (vicario parrocchiale dal 1975 al 1981), Torre Boldone (vicario parrocchiale dal 1981 al 1990), Sovere (prevosto plebano dal 1990 al 1996), Brusaporto (parroco dal 1996 al 2007) e Ranica (parroco dal 2007 al 2017).
Ha speso tutte le sue energie per l’annuncio del Vangelo in queste comunità e avrebbe fatto così anche nella comunità di Comenduno (frazione di Albino) alla quale era stato destinato nei mesi scorsi.
A settembre avrebbe ricevuto la nomina di parroco.
La sera del 3 agosto di ritorno dalla parrocchia che avrebbe guidato, in un tragico incidente stradale, ha concluso il suo pellegrinaggio terreno, iniziato il 28 agosto 1952.
In attesa della risurrezione finale egli riposa nel cimitero di Mariano al Brembo.
La nostra comunità lo ha generato alla fede e lo ha preparato al sacerdozio; essa si è resa visibile e concreta nei suoi genitori e familiari, nei pastori che l’hanno guidata e in tanti uomini e donne esemplari per la vita cristiana.
Essa è invitata a ricordarlo nella preghiera chiedendo al Signore che lo ricompensi per tutto ciò che ha fatto nei 42 anni di vita sacerdotale; è invitata ad unirsi alla sua preghiera perché altri ragazzi di Mariano rispondano alla chiamata alla vita sacerdotale.
Don Sandro divenne prete nell’Anno Santo del 1975 e dopo di lui per 25 anni non vi fu alcuna ordinazione sacerdotale di un marianese.
Nel 2000, infatti, divenni sacerdote io.
Chissà quanti anni dovranno passare perché di nuovo la parrocchia di Mariano possa gioire nel vedere un suo figlio salire all’altare per celebrare solennemente la prima messa?!
Sono sicuro che Don Sandro pregherà perché non passi così tanto tempo…
Egli venne a concelebrare alla mia prima messa ma non venne al pranzo che seguì.
Il suo zelo pastorale lo fece tornare subito a Brusaporto dove era parroco.
Ho avuto modo di vederlo parecchie volte in questi anni a Ranica perché si avvaleva della collaborazione (per le confessioni) dei Preti del Sacro Cuore, a cui appartengo dal 2010.
Ho visto in lui un vero pastore, un uomo di poche parole e di molti fatti. Uomo a volte burbero ma con un cuore generoso e appassionato.
Un uomo che di certo non si è “arrugginito”. Anzi si “è consumato”.
Ringrazio il Signore per l’esempio ricevuto da Don Sandro e dai sacerdoti marianesi che in questi anni ci hanno lasciato: Don Agostino Rovaris (+ 1993), padre Luigi Nesi (+1996), padre Enrico Tiraboschi (+2006) e Don Ampelio Fenili (+ 30 luglio 2007).
Chiedo per me e per voi la grazia di non dimenticare ciò che questi sacerdoti hanno fatto servendo il Signore nei loro fratelli.
Don Marco Perletti