Visita alla chiesa parrocchiale
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Il coro
Dietro l’altare principale è situato il coro, a pianta semicircolare.
Sulla parete curva di sfondo ci sono tre grandi pale: le due laterali vantano una storia veramente curiosa; furono donati dal Canonico Don Nicola Alborghetti (nato il 29 dicembre 1765 e morto nel 1840).
Sulla sinistra una pala tratta
dalla Nascita di Maria.
Al centro la pala del Peverada
che rappresenta la Vergine Maria
con Gesù Bambino tra
San Lorenzo e Santa Eurosia
Sulla sinistra una pala tratta
dalla Nascita di Maria.















Il coro è formato da 17 stalli in legno di noce,
ripartiti da lesene con puttini ritti sopra le mense.
I dossali dei sedili sono intagliati con motivi ornamentali a larghi fogliami: al centro di ciascuno di essi c’è un piccolo ovale in legno, con scene tratte dai Vangeli,
dipinte a chiaroscuro.
La tecnica dell’intaglio delle foglie, piatte e secche, è simile a quella del Coro del Duomo di Bergamo, che è opera sicura di Giancarlo Sanz, scultore venuto a Bergamo da Passan, verso la fine del 1600.
Si pensa che il Coro della nostra chiesa sia perciò opera sua o di un suo allievo.
Il complesso corale è di buona fattura e di ottimo valore artistico: è di una solennità commovente che nasce forse dal silenzio della Chiesa,
e dalla luce che filtra dalle finestre che rischiara ed illumina i visi dei putti, o dal ricordo di tante solennità, che si ripetono anno per anno e trovano la loro cornice migliore nei canti che salgono fino alla volta della Chiesa, sempre nuovi, espressione del desiderio dell’uomo di avvicinarsi a Dio attraverso l’arte.




