Parrocchia Mariano al Brembo

Il campanile

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Visita alla chiesa parrocchiale di S.Lorenzo

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Il campanile della chiesa parrocchiale di S. LorenzoIl campanile è realizzato in tre ordini sopra i quali nel 1926 fu aggiunta una parte sopraelevata nel 1926 su disegno dell’architetto Barbaglio. Sul culmine è posta la statua di S.Lorenzo con la graticola e la palma del martirio.

Nel 1835, appena terminata la Chiesa, sorsero problemi per il vecchio campanile che sorge a fianco della Chiesa stessa, sul quale però le campane erano ridotte in cattivo stato e risultavano inadeguate alla grandiosità dell’edificio sacro. I Marianesi allora, sollecitati dal parroco decisero per la loro sistemazione e approfittarono della vendita di tre campane di Levate da fondere con l’aggiunta di quelle vecchie e di altro metallo.

Il registro-cassa dice:

“27 aprile 1838 – alla fabbriceria di Levate per l’importo delle campane da essa comperate L. 9.544; al Parroco Finassi per consegnare al Parroco Caironi per la cessione di dette campane L.45”.

“28 aprile 1838: Per la pesa e il trasporto con il carro L. 11; per la vetura di tre viaggi a Cologno per le carte ocorenti L. 9; per l’andata a Treviglio a spetare il campanaro e non fu venuto spetando tutto il giorno L.6”.

Dopo tante peripezie per ottenere i documenti e per fare gli accordi, nel mese di luglio le campane e il metallo da aggiungere vengono inviate a Milano e qui avviene la fusione.

“Per la condotta delle campane alla fondaria L. 45; per l’acquisto del metallo in moneta fina L. 4.895; per l’andata a Milano per l’acquisto del metallo con il Sig Riva otonaro di Bergamo L. 45; per l’andata a Milano per l’asistenza alla malgama (viaggi e spese per giorni 3) L. 62; per il ritorno a Milano per l’asistenza a rompere le campane vecchie e presenti a fonderle (giorni 5) L. 52”.

E quando le campane sono pronte bisogna provvedere anche al castello e a tutti gli attrezzi perché le campane siano poste sul campanile e possano far sentire la loro voce.

Il campanile della chiesa parrocchiale di S. Lorenzo“8 agosto 1838: per la corda per levare le campane sul campanile L. 44; per la pelle dei Battenti L. 25; al Sig. Daniele Villa per la insocatura L. 140; al picapietre una giornata sul campanile L. 4; al marangone per l’opera del castello delle campane L. 312; al fabro per le sue opere per il castello L. 628; al Sig. Antonio Chiesa pitore per il colore al castello L. 199”.

Arriva finalmente la vigilia del gran giorno e le campane vengono portate da Milano, collocate sul sagrato, vigilate dalle guardie comunali, ammirate da tutti i Marianesi fieri del nuovo concerto… E’ il giorno di S. Lorenzo (10 agosto 1838) e viene il vescovo per consacrare le campane, con la presenza della gendarmeria, mentre le vie sono imbandierate a festa e le sandaline fanno bella mostra da un lato all’altro delle strade.

“Per l’andata a Milano con il professore alla perizia del concerto L. 53; per la condotta a Milano a levare le campane alla fonderia e portarle a Mariano L. 75; per l’asistenza alle guardie comunali alle campane L. 2; alla gendarmeria per la festa del Crisma delle campane L. 34; per finire con la cena a tutti gli operai che hanno lavorato, solito regalo da farsi L. 14”.

Dalle note sparse qua e la, non siamo lontani dalla realtà se fissiamo la spesa totale in L. 20.000, che a quei tempi era una cifra da capogiro.


Nel 1926 troviamo sul “Liber Chronicorum” una nota degna di cronaca:

“Sino dal 1924 erasi rotta la campana maggiore ed era già la seconda che di questo concerto si rompeva, sebbene fuso dalla Ditta Barigozzi di Milano appena nel 1884. La prima che si ruppe fu la settima e fu rifusa essendo Parroco il M. R. Don Eugenio Gritti.

Il campanile della chiesa parrocchiale di S. LorenzoPerò in quest’anno 1926 per concorde e più volte espresso desiderio di questo popolo e dopo essersi fatta una pubblica sottoscrizione, con la quale all’unanimità, quasi tutte (eccezione delle solite, come per l’Asilo) le famiglie della Parrocchia si obbligarono al versamento di una certa somma, secondo le loro forze, come è a vedersi nei documenti posti in Archivio Parrocchiale, nell’aprile alla rinomata Ditta Bianchi di Varese fu ordinata la fusione di un nuovo concerto di campane in – LA maggiore – riuscite del peso complessivo di Kg. 10.144 in sostituzione del rotto concerto delle vecchie campane, già del peso di Kg. 5.250, che furono rifuse nel nuovo. Nell’agosto poi di quest’anno medesimo 1926 a domanda sottoscritta dalla maggioranza delle famiglie del paese si stabilì e si iniziò il rialzo del campanile già tozzo (finiva con un rustico tetto appena sopra la cella campanaria) ed incompleto; e ciò oltre al fine estetico anche per collocarvi meglio il nuovo grandioso concerto che si stava fondendo.

Ne fece il disegno l’architetto nostro Prof. Giovanni Barboglio di Bergamo, ne assunsero i lavori del rialzo i Sigg. Capomastro Peverelli F.lli fu Pietro di Bergamo per la punteggiatura e parte muraria ed il Sig. Umberto Carrara di Bergamo per la costruzione in pietra artificiale. L’opera riuscì abbastanza bene e di piena e sicura solidità in ogni parte.

Allo scopo di riuscirvi e di meglio provvedere ai mezzi vistosi richiesti dalle opere grandi che si intraprendevano al M.R. Parroco Fenaroli Don Angelo ed alla Spett.le Fabbriceria, composta dai Sigg. seminati Angelo fu Giuseppe, Vitali Angelo fu Giacomo e Maffioletti Luigi sostituito poi dall’ottimo Sig. Virgilio Pighezzini di Dalmine), s’aggiunse una Commissione di quattro membri, eletti dalla popolazione adunatasi in assemblea generale, e così composto dai Sig. Martinelli Giuseppe fu Guerino, Martinelli Giuseppe fu Guglielmo, Martinelli Girolamo e Monti Battista fu Giuseppe, e questi tutti unanimi, sempre di pieno accordo, stipularono i vari contratti, sottoscrivendoli; ne vigilarono l’esecuzione, s’impegnarono a raccogliere i mezzi necessari e tutti se ne addossarono i pesi e le responsabilità conseguenti agli assunti firmando e le obbligazioni e gli effetti cambiari, che man mano si rendevano necessari.

L’opera intrapresa fu certo grandiosa e forse un po’ superiore all’entità e forze della Parrocchia di appena 1.500 anime, né il M. R. Parroco tralasciò di osservarlo e di farlo notare. Proponendo pure, sia in seno alla Spett.le Commissione, sia in Chiesa al popolo, un concerto di una nota minore (in si bemolle), con che si sarebbe certamente risparmiate parecchie migliaia di lire. Ma il parere e il desiderio generale unanime del popolo fu per un concerto veramente grandioso e così di unanime consenso lo si fece.

Grazie a Dio e per la valentia ed impegno della Ditta fonditrice il concerto delle nuove campane riuscì davvero perfetto, come da prima nel loro collaudo scritto ebbero a dichiarare gli esimi Maestri Sig. Gritti Lorenzo, Baccanelli Vittore e Frosio Roncalli Raffaele affermando con loro grande soddisfazione il perfetto accordo delle campane ed il timbro e la sonorità dei loro squilli profondi ed insieme armoniosi, ed ancora per la durata delle vibrazioni, nonché per la decorazione artistica delle singole campane.

Però quando per la prima volta nell’occasione che le nuove campane furono consacrate, il 19 settembre 1926 da Mons. Simone Grassi Vescovo di Tortona e gà prima nostro Vicario Foraneo carissimo di Verdello, il popolo ne udì gli squilli, subito ne rimase soddisfattissimo e commosso.

Il campanile della chiesa parrocchiale di S. LorenzoDurante la consacrazione alle campane impose i seguenti nomi, poiché la consacrazione è come un battesimo: Lorenzo, Salvatore, Maria, Alessandro, Angelo, Donato, Innocenzo e Natale.

Padrini furono: Cooperativa Agricola L. 2.000; Combattenti L. 1.500; Teresa Martinelli L. 1.700; Alessandrina Fenaroli L. 1.150; Angelo Vitali L. 950; Donato Vavassori L. 600; Innocenzo Beretta L. 555; Natale Maffioletti L. 560.

Ma ancor più grande fu l’entusiasmo quando, il 7 dicembre con grandi feste inaugurate, a sera sul campanile rialzato e bellamente illuminato a luce elettrica, udì le sue nuove campane suonare i primi loro armoniosi, profondi rintocchi a distesa e suonare a festa squilli soavi quasi di cembalo dolcissimo.

Laus deo!

I castelli tutti in ferro sui quali furono posate ed armate le campane, in due celle diverse, l’una sovrastante l’altra, furono disegnati ed eseguiti dalla rinomata e premiata Ditta F.lli Pagani di Tagliuno e collaudati dall’Architetto Barbaglio e riconosciuti solidi e sicuri ed eseguiti a perfetta regola d’arte. La spesa incontrata per le nuove campane (oltre le nostre vecchie rifuse) fu di L. 103.500 (il prezzo di fusione fu di L.29.924, quello del bronzo L.71.865 e quello dei battenti di L.1.800), per il rialzo del campanile L.50.000, per il castello in ferro ed inceppatura L.39.000, spese annesse L.4.000, a cui si aggiungono per interessi e mutui L.12.000 con un totale complessivo di L.209.000″.

Il 13 maggio 1941 una circolare della regia Prefettura di Bergamo ordinava un censimento delle campane per un’eventuale rimozione. Nel censimento bisognava indicare di ogni campana: ubicazione, peso, data di fabbricazione e composizione specifica del metallo.

E in data 14-15 ottobre 1942 tre campane furono rimosse dal campanile e precisamente le due maggiori e la più piccola. Data funesta che il Parroco Fenaroli fissò con la frase: “Nigra signada lapillo!” (da segnare con pietra nera).

Dopo la guerra vennero rifuse dalla stessa ditta nell’attuale concerto di otto campane in “la gr.” consacrato dal vescovo Adriano Bernareggi il 19 marzo 1949.


Il campanile della chiesa parrocchiale di S. LorenzoRicordiamo infine il restauro delle tre campane avvenuto nell’estate 1993, fatte scendere dal campanile grazie alla colossale gru della ditta Comco, sotto la direzione della ditta F.lli Pagani di Castelli Calepio.

Le campane collocate sul campanile presentano delle iscrizioni interessanti:

  • Prima “Benedicte Angeli Domini Domino”.
    (Angeli del Signore, benedite il Signore).
    Figure scolpite: Santa Teresa del Bambin Gesù e il Crocifisso.
  • Seconda “Hilari sonitu et tristi ostendimus Christi pabula”.
    (Con suono ilare e triste mostriamo i pascoli del Cristo).
    Fugure scolpite: San Rocco e il Crocifisso.
  • Terza “Sonet vox tua in auribus nostris, ut excitemus a somno et vigilemus cum Christo”.
    (Suoni la tua voce nelle nostre orecchie, affinchè siamo risvegliati dal sonno e vigiliamo con Cristo).
    Figure scolpite: Sant’Alessandro e il Crocifisso.
  • Quarta “Misericordias Domini in aeternum cantabo”
    (Canterò nell’eternità le misericordie del Signore).
    Figure scolpite: Sant’Antonio da Padova e il Crocifisso.
  • Quinta “O Crux Sancta, arbor fructifera, signaculum victoriae, repelle a nobis fulgura et tempestates”.
    (O Croce Santa, albero fruttifero, segno di vittoria, allontana da noi folgori e tempeste).
    Figure scolpite: Sant’Agnese e il Crocifisso.
  • Sesta “Sancta Maria Mater nostra pientissima intercede pro nobis”
    (Santa Maria, madre nostra pietosissima, intercedi per noi).
    Figure scolpite: San Luigi, San Francesco e la Vergine Maria.
  • Settima “Tuam piissimam misericordiam deprecamur Domine pro militibus nostris qui in immani bello MCMXV-MCMXVIII fortiter occubure”.
    (Supplichiamo o Signore la tua piissima misericordia per i nostri soldati che fortemente caddero nella grande guerra 1915-1918). Seguono i 31 nomi dei soldati caduti.
    Figure scolpite: la Madonna e il Crocifisso.
  • Ottava “Sancte Laurenti, inclite Christi Martyr, pro tuis fidelibus semper deprecare ad Dominum”
    (San Lorenzo, forte martire di Cristo, prega sempre il Signore per i tuoi fedeli).
    Figure scolpite: San Lorenzo e il Crocifisso.